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Rifiuti elettrici ed elettronici: tutto quello che c'è da sapere sullo smaltimento

I dispositivi elettronici contengono tanti materiali di valore al loro interno, come il rame, il ferro, l’argento, l’oro, il palladio e le terre rare, comprese sostanze potenzialmente pericolose se disperse nell’ambiente.

Foto di Anete LusinaI dispositivi elettronici contengono tanti materiali di valore al loro interno, come il rame, il ferro, l’argento, l’oro, il palladio e le terre rare, comprese sostanze potenzialmente pericolose se disperse nell’ambiente. 

Per questo la legge regola in modo accurato lo smaltimento dei RAEE, ossia i Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche come elettrodomestici, computer, pannelli fotovoltaici, videocamere, stampanti e cellulari.

I prodotti classificati come rifiuti RAEE non possono essere gettati nella raccolta indifferenziata, ma vanno gestiti in maniera specifica, differenziandoli dalle altre tipologie di rifiuti per recuperare i vari materiali e rendere sicuro lo smaltimento finale dell’oggetto. 

Questo obbligo vale sia per i privati che per le aziende, poiché chiunque è proprietario di un RAEE è responsabile del suo corretto smaltimento dopo il ciclo di vita utile.

Come funziona lo smaltimento dei RAEE

Come riportato anche sul web magazine di Lyreco, smaltire rifiuti elettronici è un processo particolarmente complesso, in cui bisogna innanzitutto distinguere tra due categorie principali: i RAEE domestici, che comprendono i prodotti usati in ambito domestico e possono essere conferiti presso i centri di raccolta autorizzati, e i RAEE professionali, vale a dire quelli provenienti dalle aziende che vanno smaltiti in appositi impianti di trattamento autorizzati.

Inoltre è essenziale ricordare che esistono i RAEE pericolosi e quelli non pericolosi. I primi contengono sostanze nocive per la salute degli esseri umani e l’ambiente, come monitor, sorgenti luminose, PC portatili e frigoriferi, rifiuti che vanno raccolti separatamente e conferiti a impianti autorizzati al loro trattamento. I RAEE non pericolosi, invece, non contengono sostanze pericolose, ma vanno sempre smaltiti presso appositi centri di raccolta e trattamento: ne costituiscono degli esempi stampanti, computer senza monitor, scanner, aspirapolveri, lavatrici e forni a microonde. 

Ad ogni modo, i RAEE vanno raccolti e smaltiti in modo differenziato distinguendo quelli pericolosi dai RAEE non pericolosi. Il modo più semplice per smaltire questi prodotti è portarli nei centri ecologici presenti nel proprio comune di residenza, affinché vengano sistemati in appositi contenitori e avviati ai trattamenti di riciclo. Per quanto riguarda le aziende, devono rivolgersi a una ditta autorizzata, raccogliendo i RAEE in specifici contenitori fino a quando non saranno inviati a un impianto di trattamento abilitato in base alla tipologia di rifiuti. 

I RAEE più piccoli di origine domestica possono essere conferiti ai negozi che vendono questo tipo di prodotti, per esempio lampadine, batterie o rasoi elettrici, senza l’obbligo di acquistare nulla presso l’esercente. 

In alternativa, è possibile consegnare un RAEE al momento dell’acquisto di un prodotto equivalente presso negozi e supermercati, per esempio chiedendo il ritiro del vecchio frigorifero quando si compra un nuovo frigo congelatore per la casa. In questi casi è il punto vendita ad occuparsi dello smaltimento, senza nessun costo per il consumatore.

Come vengono riciclati i rifiuti elettronici

Una volta che i rifiuti elettronici arrivano negli impianti di trattamento inizia il processo di riciclo, ossia la divisione dei vari materiali presenti nell’oggetto per recuperare il quantitativo maggiore possibile di materie prime di valore per l’industria. 

La prima attività è dunque quella di selezione dei rifiuti elettronici, per separare le diverse tipologie di RAEE tramite procedimenti meccanici o manuali, eventualmente togliendo le batterie se ancora presenti nel prodotto.

Successivamente, inizia lo smontaggio del rifiuto, cercando di separare il più possibile le differenti componenti e valutando quali possono essere riciclate e quali invece no. 

In seguito, si passa alla riduzione del volume del rifiuto elettronico, ossia alla tritatura dell’oggetto fino a ottenere dei minuscoli frammenti di appena pochi centimetri di grandezza. A questo punto i materiali vengono separati, utilizzando getti di aria compressa ed elettromagneti per isolare materie prime come la plastica, il vetro e i metalli.

Questo processo complesso è realizzato da aziende altamente qualificate e specializzate, dotate di macchinari specifici e tecnologie all'avanguardia per garantire il recupero della maggior parte del materiale contenuto nei rifiuti elettronici. 

Tutto quello che viene recuperato serve infatti per produrre nuovi prodotti secondo i principi dell’economia circolare, mentre ciò che non può essere riciclato e riutilizzato viene avviato allo smaltimento finale presso le discariche o termovalorizzatori a seconda della tipologia di materiale.

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