Roma e il Colosseo
Uno dei simboli per eccellenza di Roma, il più imponente monumento romano conservatosi sino ai nostri giorni, l’anfiteatro Flavio, è il più grande anfiteatro romano ed era in grado di contenere fino a 50.000 spettatori ed inserito, come tutto il centro storico di Roma, fra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Uno dei simboli per eccellenza di Roma, il più imponente monumento romano conservatosi sino ai nostri giorni, l’anfiteatro Flavio, è il più grande anfiteatro romano ed era in grado di contenere fino a 50.000 spettatori ed inserito, come tutto il centro storico di Roma, fra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Luogo ricco di fascino e di mistero, monumento che, in base ad una profezia di Beda Il Venerabile (VIII sec.), se scomparisse, porterebbe alla caduta prima di Roma e poi del mondo intero.
Il Colosseo, inoltre, è una delle nuove sette meraviglie del mondo come stabilito nel 2007 in seguito ad un concorso della New Open World Corporation.
Nel 72 d.C., sotto Vespasiano, venne iniziata la sua costruzione che portò all’inaugurazione, da parte di Tito, nell’80 d.C..
Più comunemente noto come Colosseo, prese questo nome nel medioevo per la presenza dell’enorme statua bronzea del Colosso del Dio Sole, il Sol Invictus, (adattamento del Colosso di Nerone) ispirata al Colosso di Rodi.
Con i suoi 527 metri di perimetro e gli oltre 3.300 metri quadri di superficie, nella struttura erano tenuti spettacoli di gladiatori, di caccia, rievocazioni di famose battaglie e drammi.
La struttura, dopo il VI secolo, non fu più utilizzata per i giochi ma ebbe differenti usi come luogo di sepoltura, castello e persino come cava di materiale da costruzione. Nel XIII secolo venne occupato da un palazzo della famiglia Frangipane (poi demolito) e da altre abitazioni. Divenne poi, grazie all’infondata tradizione che qui venissero martirizzati i cristiani, un luogo sacro. I primi restauri iniziarono nel XIX secolo.
La facciata esterna è realizzata in travertino ed articolata in quatto ordini, schema tipico degli edifici romani dedicati allo spettacolo. I tre registri inferiori sono composti da ottanta arcate numerate rette da pilastri sui quali sono addossate semicolonne. Il quarto ordine, l’attico, è invece costituito da una parete piena divisa da paraste in linea con i pilastri delle arcate. In questi spazi si aprono quaranta finestre quadrangolari, una ogni due riquadri, nell’altro si dovevano trovare dei clipei bronzei. Al di sopra delle finestre sono poste tre mensole sporgenti che reggevano i pali lignei utilizzati per l’apertura e la chiusura del velarium, il telo di copertura che serviva a riparare gli spettatori.
I quattro ordini presentano capitelli differenziati con gli ordini, dal basso verso l’altro, tuscanico, ionico, corinzio e corinzio a foglie lisce.
All’interno i posti erano differenziati in base al ceto, dai gradini più bassi, destinati ai senatori, al terrazzo in alto destinato alla plebe. Erano, inoltre, previsti due palchi riservati all’imperatore, ai consoli ed ai dignitari.
Un luogo emozionante, una delle meraviglie della Roma antica giunta sino a noi. Una perla dell’architettura e dell’archeologia da scoprire immergendosi nelle atmosfere della Città Eterna che, grazie ad una ricettività di prim’ordine quanto a tipologia e varietà di soluzioni ricettive, bed and breakfast, case vacanza, residence, hotel ecc., aiuterà a trasformare una vacanza in un’esperienza che nutrirà l’anima.
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