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Roma e le statue parlanti

16/01/13

Una delle curiosità del folklore romano consiste in sei statue, dette “Le statue parlanti” su cui, tradizionalmente, sin dal XVI secolo vengono affissi messaggi anonimi recanti critiche e componimenti di satira diretti ai governanti. La tradizione di tali messaggi, detti “pasquinate” dal nome di una di queste statue, perdura anche ai nostri giorni.

Una delle curiosità del folklore romano consiste in sei statue, dette “Le statue parlanti” su cui, tradizionalmente, sin dal XVI secolo vengono affissi messaggi anonimi recanti critiche e componimenti di satira diretti ai governanti.
La tradizione di tali messaggi, detti “pasquinate” dal nome di una di queste statue, perdura anche ai nostri giorni.
Le statue, definite anche “Congrega degli Arguti” sono:
Pasquino, è la più nota. La scultura è una porzione di un’opera in stile ellenistico, probabilmente del III secolo a.C., e fu rinvenuta nel 1501 in occasione degli scavi per la pavimentazione stradale della stessa piazza nella quale ancora oggi si trova.
Furono diversi i papi che tentarono, invano, di eliminare la statua al fine di far cessare le pasquinate che, durante un periodo in cui la statua fu vigilata, apparvero anche su altre statue. Le pasquinate cessarono con la breccia di Porta Pia e, salvo casi sporadici, cessarono sino alla visita di Hitler nel 1938.
Madama Lucrezia, è l’unica statua femminile. È un busto di epoca romana, alto circa tre metri, forse raffigurante la dea Iside. La statua sembrerebbe essere appartenuta a Lucrezia d’Alagno, amante di Alfonso d’Aragona, che, alla morte del re, si trasferì a Roma.
Marforio, di epoca romana, è una scultura del I sec. raffigurante, probabilmente, il Dio Nettuno o l’Oceano o il Tevere. Probabilmente è la seconda statua parlante per notorietà. Venne ritrovata nel Foro di Augusto, nei pressi del tempio di Marte Ultore. La statua di Marforio è la protagonista di “dialoghi” con quella di Pasquino.
Il Babuino è una scultura che raffigura un “sileno giacente” sopra una base rocciosa. I romani l’hanno soprannominato babbuino a causa della bruttezza che li ha portati a paragonarlo ad una scimmia. La scultura, nel 1571, venne posta a decorazione di una fontana (terminata nel 1576) fatta edificare da Alessandro Grandi.
Il Facchino, rappresenta una figura maschile che versa acqua da una botte. Venne realizzata da Jacopo Del Conte nel 1580 per volere della Corporazione degli Acquaroli, cioè commercianti che prendevano l’acqua dalle fontane e la rivendevano porta a porta, commercio che durò sino alla fine del XVI secolo quando i papi rifecero l’acquedotto.
L'Abate Luigi, scultura di epoca tardo-romana, raffigura, probabilmente, un alto magistrato. Venne rinvenuta nelle fondamenta di Palazzo Vidoni, nella zona del Teatro di Pompeo. Il nome deriva dalla diceria popolare secondo cui la scultura somigliasse al sagrestano della chiesa del Sudario.
Una città come Roma è ricca di segreti e curiosità da scoprire e merita indubbiamente una visita approfondita che sarà resa indimenticabile grazie alla ricettività ed ospitalità di primordine di cui la città dispone. Grazie ai suoi numerosi bed and breakfast, hotel, ostelli, case vacanza ecc., il soggiorno a Roma si apre ad ogni tipologia di visitatore e garantisce la certezza di ricevere un servizio di alto livello in grado di soddisfare le esigenze di tutti.



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