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Comunicato Stampa

Salute e campi elettromagnetici in casa

Smartphone, laptop, router Wi-Fi, smart-TV, ma anche: sistemi di allarme, domotica, caldaie, termostati, condizionatori, elettrodomestici di tutti i tipi… Le fonti che generano un inquinamento elettromagnetico all’interno della nostra casa stanno aumentando sempre più, ma continuiamo a sapere poco sugli effetti di questa esposizione.

FotoL’elettrosmog rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’uomo. L’esposizione a campi elettrici e onde elettromagnetiche può avere gravi conseguenze sulla salute, per questo è bene proteggersi. E per farlo è necessario partire dagli ambienti in cui soggiorniamo più a lungo, come la camera da letto o i luoghi di lavoro.

Con l’aumento esponenziale delle infrastrutture elettriche di telecomunicazione è cresciuta negli ultimi anni anche l’attenzione al rapporto tra campi elettromagnetici e salute. Mentre le maggiori preoccupazioni si sono focalizzate sulle grandi istallazioni (dalle antenne radio agli elettrodotti), minore considerazione hanno ricevuto i piccoli apparecchi domestici. Se si escludono gli studi sui possibili danni alla salute provocati dai cellulari, poche volte le altre apparecchiature domestiche che producono campi elettromagnetici hanno ricevuto un’approfondita attenzione mediatica.

L’elettromagnetismo, uno dei grandi e controversi temi della nostra contemporaneità, è generato dai campi elettromagnetici artificiali (chiamati CEM) che sono suddivisi in campi ad alta frequenza (prodotti da: dispositivi cellulari, wi-fi, telefoni cordless, ripetitori per la teletrasmissione di radio, tv e telefonia, allarmi wireless, satellitari, etc) e campi a bassa frequenza (prodotti da: trasporto e utilizzo dell’energia elettrica, elettrodotti, impianti elettrici nelle abitazioni e in generale tutti i dispositivi elettrici presenti nelle nostre case).

Se da una parte queste tecnologie ci hanno consentito di aumentare l’efficienza del nostro quotidiano, dall’altra hanno generato un progressivo, silenzioso e subdolo aumento dell’inquinamento elettromagnetico. I campi elettromagnetici prodotti dai dispositivi elencati sopra, interferiscono con quello prodotto dal corpo umano, generando una condizione di progressivo indebolimento energetico, che si manifesta attraverso un abbassamento della reattività del nostro sistema immunitario, stanchezza cronica, sbalzi pressori, palpitazioni cardiache, insonnia e ansia, problemi di vista e di equilibrio, fino ad arrivare alla degenerazione cellulare e al moltiplicarsi – esponenziale nelle ultime decadi – delle malattie autoimmuni.

Sono tantissimi gli studi effettuati negli ultimi decenni per comprendere in che modo i campi elettromagnetici danneggino la nostra salute (molto ben riassunti nel testo di Maurizio Martucci, “Manuale di autodifesa per elettrosensibili”, 2018, Ed. Terra Nuova). Esistono medici, centri di ricerca indipendenti, associazioni che si occupano di dare continuità alla ricerca e di portare sui tavoli istituzionali le evidenze emerse dalle indagini, di dialogare con le istituzioni per sostenere le persone affette da Elettrosensibilità. Si tratta di una nuova malattia contemporanea, dovuta a un’ipersensibilità all’esposizione ai campi elettromagnetici, che impedisce alle persone che ne soffrono di vivere in presenta di campi elettromagnetici artificiali, quindi, se pensiamo alla media delle nostre città, questo significa ovunque.

Siamo quotidianamente a contatto con tecnologie estremamente dannose per la nostra salute spesso senza esserne consapevoli. Difficilmente questi temi circolano nei canali di informazione istituzionale, con la conseguenza che non siamo informati. Gli interessi in gioco sono altissimi e rendono la comunicazione non trasparente, le procedure di misurazione dei danni sull’organismo si basano su sistemi obsoleti (ad esempio per valutare la dannosità dei cellulari viene considerata solo la loro capacità di riscaldamento termico del corpo, senza tener in alcun modo in considerazione l'interazione elettromagnetica) e la normativa innalza i limiti di inquinamento elettromagnetico pur di consentire la diffusione di nuove tecnologie (ad esempio il 5G). In un’epoca così complessa come quella che stiamo attraversando, ad ognuno viene rimandato il compito e l’impegno di farsi carico della propria salute, informandosi, generando stili di vita sostenibili, andando oltre la facciata e osservando cosa si cela dietro ciò che ci viene proposto.

EFFETTI DELL’ INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
L’inquinamento elettromagnetico può provocare, alla lunga, una eccitazione del sistema nervoso, se la persona dorme in un letto posto in prossimità di un muro caricato. L’effetto è ancora più marcato per i cavi della radio o della televisione. Gli effetti (mal di testa e insonnia) si possono evitare semplicemente allontanando il letto di almeno 40cm dalla parete. Altre eventuali apparecchiature elettriche presenti nella stanza possono estendere questo genere d’inquinamento a tutto l’ambiente. Inoltre bisogna tener conto della possibile influenza di apparecchiature il cui raggio d’azione va oltre la singola stanza, interessando cosi stanze o appartamenti adiacenti. Nella distribuzione degli spazi è quindi utile isolare la zona notte dagli spazi propriamente “tecnici” (cucina, servizi, lavanderia, locale, caldaia). Ciò sia sul piano orizzontale, sia sul piano verticale.

Gli effetti dell’ inquinamento elettromagnetico sull’uomo sono l’oggetto di studi rigorosi da parte di numerosi scienziati di tutto il mondo. In particolare, le ricerche del Prof. Herbert I. Koening, ingegnere, titolare della cattedra di elettrofisica all’Università di Monaco, raccolte nel libro Unsichtbare Umwelt (L’ambiente invisibile), sono considerate tra le più avanzate in questo campo. Nel caso di installazioni mal isolate o troppo potenti, l’azione dei campi elettromagnetici attraverso l’ambiente costruito può provocare con il tempo dei malesseri, una predisposizione agli stati infettivi, una cattiva circolazione sanguigna, insonnia e dolori muscolari.

All’interno dell’abitazione, ci sono varie fonti di onde elettromagnetiche:
Forno a microonde, radiazioni ad alta frequenza (2,45 GHz): nonostante la schermatura, una piccola parte delle radiazioni esce comunque sempre anche dall’involucro di metallo che compone il forno, in particolare dal lato frontale. È ben evitare dunque di sostare davanti all'apparecchio considerando che gli occhi sono particolarmente sensibili agli aumenti di temperatura. Bisogna tenere puliti lo sportello, le guarnizioni e l’interno del forno, e controllare in particolare la chiusura e le guarnizioni.

Cucina a induzione, radiazioni a media frequenza (20-100 kHz): in questo caso il riscaldamento del cibo si ottiene tramite campi magnetici che penetrano nel fondo delle pentole, provocando un effetto termico. Una parte del campo magnetico non viene assorbita dalla pentola, nonostante si utilizzino stoviglie adeguate. In generale è buon norma utilizzare le piastre posteriori, soprattutto quando si deve impiegare grossa potenza. È comunque preferibile tenere una certa distanza (indicativamente 10 cm) dalle piastre. Modem WIFI e telefoni cordless, radiazioni elettromagnetiche ad alta frequenza: A un metro di distanza il valore del campo elettromagnetico è molto basso. Quindi è preferibile non tenere questi apparecchi sul comodino, prediligendo posizioni dove le persone non sostano a lungo. Spegnere il modem WiFi di notte

Telefoni cellulari: utilizzare sempre auricolari o viva voce per evitare di avere l’apparecchio vicino alla testa. Preferire la linea fissa cablata rispetto una telefonata da cellulare se vi è la possibilità di scegliere e durante le ore notturne mettere l’apparecchio in modalità aereo o, in alternativa, lasciarlo in un’altra stanza. Potendo scegliere, optare per la connessione tramite rete WiFi piuttosto che tramite rete cellulare, dal momento che la prima è dimensionata con pochissima potenza rispetto alle antenne cellulari. Evitare l’utilizzo dello smartphone in auto: la macchina costituisce una gabbia di Faraday, per funzionare il cellulare deve utilizzare la massima potenza possibile esponendo il soggetto a un campo elettromagnetico inutile.

INSONNIA E INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
Molto spesso una concausa dell’insonnia o del dormire male, dello svegliarsi al mattino più stanchi di quando si è andati a dormire e del cattivo umore mattutino, è da ricercarsi all’interno delle mura domestiche. Premesso che in presenza di questi disturbi per periodi prolungati è sempre opportuno rivolgersi al proprio terapeuta di fiducia il quale analizzerà tutte le possibili cause, ma intanto possiamo avvalerci di alcune semplici regole che ci permettono di abbattere il livello di inquinamento elettromagnetico che molto spesso all’interno delle nostre abitazioni è elevato:

1) Non dormire con la radiosveglia vicino alla testa. E’ l’apparecchio elettrico che più provoca disturbi alla salute perché ha un trasformatore che produce un forte campo elettromagnetico che genera irritazione al sistema neurovegetativo e dà origine a disturbi del sonno, irritabilità, stanchezza e depressione. Meglio usare sveglie a batteria da tenere comunque a più di 1,5 mt. dal corpo.

2) Non utilizzare termocoperte poiché generano un campo magnetico di 1.000 nanotesla ed il loro uso è in relazione con aborti spontanei, tumori cerebrali, leucemia e cancro. Quantomeno se proprio non se ne può fare a meno staccare la spina dalla presa a fine utilizzo.

3) Non utilizzare forni a microonde in casa perché trasformano l’energia elettrica che ricevono ad una frequenza di 2.450 MHz, emettendo un campo elettromagnetico molto alto.

4) Non abusare di telefoni cellulari o radiotelefoni perché emettono una frequenza di 900 MHz che può provocare danni cerebrali, ad esempio tumori.

5) Non utilizzare calzature con suola di gomma perché sono isolanti e non permettono lo scarico a terra dell’elettricità del corpo.

6) Non indossare indumenti di fibra sintetica e nylon perché si caricano di elettricità statica.

7) Separare la testata del letto dal muro se questo ha installazioni elettriche ed assicurarsi che non vi siano cavi di apparecchiature elettriche a contatto con qualsiasi struttura del letto.

8) Non dormire con in camera computer.

9) Non dormire in camera con televisori, videoregistratori e quant’altro; se l’avete ricordatevi di staccare la spina prima di dormire.

10) Non dormire con la testata del letto che confina con una camera dove in corrispondenza c’è un computer o un televisore, a meno che non stacchiate tutte le spine dalle prese prima di andare a dormire.

11) Non dormire in un letto metallico, o con molte parti in metallo. I letti in ottone o ferro battuto sono molto romantici e belli, ma assolutamente inadatti per dormirci perché attirano tutte le cariche elettromagnetiche presenti e le amplificano. Preferire letti a incastri in legno.

12) Non dormire su materassi a molle, privilegiare i materassi di lattice naturale accompagnati da faldoni o materassini di cotone tipo futon.

Oggigiorno, viviamo praticamente circondati da onde elettromagnetiche. Non essendo possibile neutralizzarle, vediamo almeno quali comportamenti adottare per contrastane gli effetti sulla nostra salute:

• Non dormire con tablet, cellulare e altri dispositivi simili poggiati sul comodino perché sono vicino alla testa
• Evitare di tenere il modem wi-fi acceso in camera da letto
• Limitare le telefonate troppo lunghe
• Mantenere il cellulare a debita distanza
• Dotare la propria abitazione di vetri schermati
• Eliminare i metalli (per quanto possibile) dalla propria abitazione in quanto fungono da conduttori.
Ad esempio, preferire la rete del letto in legno piuttosto che in metallo, in quanto quest’ultima diffonde il segnale dell’elettrosmog sull’intera superficie del letto.
• Camminare scalzi, per casa e ovunque sia possibile, per scaricare gli eccessi elettromagnetici accumulati nel corpo
• Indossare capi in lana, perché è un buon isolante
• Toccare spesso muri e pareti per scaricare l’accumulo elettromagnetico accumulato
• Preferire connessioni cablate per connettersi al web
• Cercare di ridurre l’elettrosmog in camera da letto
• Scollegare tutti i dispositivi che non utilizziamo

Ci sono anche pietre e minerali che proteggono e purificano gli ambienti dalle radiazioni. In particolare, i quarzi, la malachite, la grafite, la tormalina e la shungite. Può essere quindi utile sistemare una di queste pietre su una mensola o sul comodino. Oltre ad essere utili, sono anche un elemento d’arredo molto decorativo.

Da tempo immemorabile la Shungite è considerata come una pietra capace di adattarsi alle esigenze dell’organismo vivente con cui viene a contatto. È una roccia rara, alla quale sono state riconosciute molte virtù terapeutiche. Tra queste, una delle più importanti è senza dubbio la capacità di fare da scudo alle onde elettromagnetiche nocive per l’organismo umano.

La SHUNGITE è stata sottoposta negli anni a diversi test bioenergetici che hanno dato risultati molto incoraggianti, dimostrando come sia indicata per combattere gli effetti nocivi delle onde elettromagnetiche generate dai dispositivi elettronici. Questa pietra si comporta nei confronti delle radiazioni elettromagnetiche come uno scudo e come un vero e proprio trasformatore. Soluzione tra le più semplici ed economiche, la Shungite non interrompe o ferma le onde elettromagnetiche ma agisce trasformando la direzione della torsione delle spire da sinistra a destra. Questa proprietà molto probabilmente deriva dall’azione dei fullereni, le famose molecole di cui è composta. Sono proprio loro a neutralizzare gli effetti nocivi, a correggere la direzione della torsione, a ridare energia e vitalità all’organismo, riequilibrando i centri vitali.

Riferimenti bibliografici:
1. Elettroagopuntura secondo Voll – M.L. Name Guerra – Guna Editore
2. Istituto Superiore di Sanità, "Campi elettromagnetici: cosa sono e perché preoccupano", 2023
3. Università di Padova, Dipartimento di Neuroscienze,"Effetti dei campi elettromagnetici sul sonno e le funzioni cognitive", 2022
4. Università di Roma "La Sapienza", "Studio sullo stress ossidativo indotto da campi elettromagnetici", Annali dell'Istituto Superiore di Sanità, 2021
5. Associazione Italiana Elettrosensibili, "Rapporto annuale sulla sensibilità elettromagnetica in Italia", 2023
6. Politecnico di Milano, "Domotica e riduzione dell'inquinamento elettromagnetico domestico", 2022
7. CNR - Istituto per i Processi Chimico-Fisici, "Nuovi materiali per la schermatura elettromagnetica negli ambienti indoor", 2021
8. Università di Bologna, Dipartimento di Chimica Industriale, "Tessuti innovativi per la protezione dai campi elettromagnetici", 2023
9. Università degli Studi di Firenze, "Verde interno e qualità dell'ambiente domestico", 2022
10. Fondazione Umberto Veronesi, "Tecnologie di armonizzazione ambientale: stato dell'arte e prospettive future", 2023
11. Associazione Italiana di Geobiologia e Bioarchitettura, "Linee guida per la progettazione bioenergetica degli spazi abitativi", 2022



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