SALUTE e MEDICINA
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Salute e longevità della Dieta Mediterranea I nuovi traguardi degli chef

06/08/18

Intervista al professor Antonio Vittorino Gaddi, Berlino - 6 agosto 2018 Hotel Golden Tulip Hamburg (Casa Atletica Italiana)

A Berlino, dal 6 al 12 agosto, si svolgeranno XXII Campionati Europei di Atletica Leggera. Ad aprire l’attesa manifestazione sportiva, lunedì 6 agosto, il convegno “Salute e longevità dalla dieta mediterranea: i nuovi traguardi degli chef”. L’evento, organizzato da GTechnology (Fondazione Organismo di Ricerca) con la collaborazione della Federazione Italiana di Atletica Leggera e Casa Atletica Italiana, vanta il patrocinio di Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e il supporto della Regione Calabria. Presidente scientifico del convegno, Antonio Vittorino Gaddi, medico, scrittore e accademico italiano, specializzato in cardio-angiologia e in gerontologia. Lo abbiamo incontrato per qualche informazione in anteprima.

Professor Gaddi, perché è oggi ancora necessario parlare di salute alimentare? Non è un tema abusato dalla scienza e dalla medicina?
Ebbene, quando si parla di salute o alimentazione sembra che ognuno possa dire la sua, anche raccontando assurdità prive di fondamento. E’ un argomento che va di moda e, addirittura nella bibliografia medica, si trovano voci che attestano i danni che realtà come internet producono sulla popolazione diffondendo fake news che mettono a rischio la vita delle persone. Tutti si dicono esperti, dimenticando che, in certi settori, competenza e responsabilità sono necessarie. Con GTechnology ci siamo proposti proprio di affrontare il tema in modo professionale, attraverso la Ricerca, la formazione di figure specifiche e attraverso tecnici che parlano di argomenti specifici con competenza, spiegando e argomentando realtà non sempre alla portata di tutti. Insomma, vogliamo parlare con serietà a chi ha la volontà di sapere.

Perché il convegno si focalizza, in particolare, sulla Dieta mediterranea?
Mi hanno sempre appassionato la ricerca alimentare, la nutrizione, i meccanismi metabolici e la prevenzione a tavola. Su questi temi, la Dieta mediterranea rappresenta una realtà nota eppure, molti - troppi - ne parlano senza sapere di cosa si tratti. Ancel Benjamin Keys, padre e guru di quella che noi conosciamo come “Dieta mediterranea”, fu il primo a studiare l’epidemiologia delle malattie cardiovascolari, arrivando a formulare ipotesi sull’influenza dell’alimentazione e a individuare i benefici di un certo regime alimentare. Oggi, grazie alle ricerche del prof. Flaminio Fidanza e del prof. Alessandro Menotti, sono stati pubblicati diversi papers internazionali sull’Indice di Adeguatezza alla Dieta Mediterranea o Mediterranean Adequacy Index (MAI). In altre parole, se non si fanno ricerche basandosi su questo indice scientifico, usare il termine “Dieta mediterranea”, è sbagliato e si rischia di dire stupidaggini. Il MAI dovrebbe essere un punto di riferimento, ma spesso sul web non viene preso in considerazione; talvolta, persino ricerche scientifiche firmate da esperti stranieri, pur riferendosi alla “Dieta mediterranea”, non lo considerano.

All’estero forse manca la cultura di una sana e corretta alimentazione, ma in Italia?
Guardi, dieci anni fa, con un gruppo di giovannismi abbiamo redatto dei questionari e chiesto a un pool di centinaia di persone cosa fosse la “Dieta mediterranea”, la “Piramide alimentare” e così via… Solo il 20% ha dato riscontri positivi… la maggior parte di questi, adulti o anziani ma gli altri non sapevano assolutamente di cosa si parlava. Il problema è che la “Dieta mediterranea” è diventato uno slogan, uno di quei termini sempre sulla bocca di tutti: se ne abusa senza cognizione di causa. Da qui, la necessità di educare, di spiegare a pazienti e consumatori cosa sia questo stile alimentare dal punto di vista medico e scientifico, dando la possibilità di metterlo in pratica concretamente, evitando errori che potrebbero anche mettere a rischio la salute.

Da qui la volontà di realizzare il convegno di Berlino…
L’evento ci permette di parlare a una platea allargata e, soprattutto di affrontare il tema non più solo da un punto di vista sportivo, salutistico, medico/scientifico ma, soprattutto, ma, soprattutto, da un punto di vista pratico, grazie alla presenza degli chef».

Cosa intende?
Non basta parlare di corretta nutrizione da un piedistallo scientifico. Ecco perché abbiamo voluto coinvolgere i cuochi. L’idea sta tutta qui. Al convegno, al fianco di specialisti - medici, tecnici, sportivi, preparatori atletici - ci sono gli chef. I Maestri della cucina diventano, grazie alla loro capacità comunicativa e attraverso i loro piatti - basati su ingredienti di prima scelta - gli ambasciatori della Dieta mediterranea. Sono uno “strumento” per spiegare o suggerire come realizzare ricette semplici e, allo stesso tempo, equilibrate e gustose.

Siete specialisti con punti di vista diversi...
Esatto, il mestiere dello chef è il cibo ma abbiamo uno scopo comune: spiegare concretamente e correttamente come portare in tavola qualcosa di sano e, soprattutto, buono. Se vogliamo avviare un’educazione di sana alimentazione, non possiamo parlare solo in termini di studi medici. Dobbiamo immaginare qualcosa di semplice, fatto con ingredienti semplici ma con potenziali di elevatissima gastronomia condivisa. E Berlino è l’occasione giusta.



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Alessandro Massacesi (Giornalista)
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