ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Sanita privata: Presidente Aris Toscana replica ai sindacati

03/08/20

Cutajar: "ARIS pronta a intervenire con il proprio 50% nonostante le difficoltà. Quello che impedisce la sottoscrizione è il 50% di spettanza pubblica".

I rappresentanti regionali confederali entrano in scena puntuali come attori a teatro chiamati dal direttore di scena, nel momento paticamene giusto, recitando sinceramente una parte insincera, basata su un copione che si ripete con esatta memoria, come si esprimeva Leonardo, sin dagli anni settanta, se non prima.

Ma dove erano Pacini, Bucci e Renzi in Regione, e dove erano i rappresentanti sindacali nazionali della sanità privata quando il Governo e le Regioni emanavano un fuoco di fila di provvedimenti che limitando le risorse attraverso ampie decurtazioni tariffarie, automaticamente limitavano la remuneratività degli stipendi dei dipendenti. In qualunque attività economica, pubblica o privata che sia, i costi di produzione e quindi il costo del personale può crescere se aumentano i prezzi e le tariffe. O pensano Pacini, Bucci e Renzi che le strutture Aris no profit possano stampare carta moneta come la BCE?

Dove erano Pacini, Bucci e Renzi quando la Regione emanava la DGR 947/2016 che in molti casi riportava le tariffe dei ricoveri ospedalieri ai livelli della fine degli anni novanta? Eppure i sindacati sapevano che quel provvedimento avrebbe creato pericoli per l’occupazione e gli stipendi, e richiesti di intervenire si sono limitati a prendere atto.

E dove erano Pacini, Bucci e Renzi quando la Regione emanava, senza alcuna consultazione previa con le associazioni datoriali la famigerata DGR 1220/2018, per fortuna annullata dal TAR Toscana, che riduceva i tetti finanziari complessivi del settore ed impediva anche di erogare liberamente i trattamenti medici e chirurgici di alta complessità richiesti loro da pazienti di tutto il territorio nazionale per l’eccellenza delle prestazioni erogate, spesso assumendo il significato di risposte a domande sanitarie spesso del tutto disattese dal sistema pubblico? Appare ovvio a qualunque attore del sistema che ha a cuore il personale sanitario del settore privato che dopo anni di decurtazioni di tariffe e budget con provvedimenti legislativi e compressione dei budget per le prestazioni di alta complessità che in qualche modo compensavano le prime, ulteriori incrementi di costi non sono tollerabili.

Perché Pacini, Bucci e Renzi non sono intervenuti a proteggere i lavoratori nell’occasione di tutti questi provvedimenti ed entrano in scena come attori consumati solo ora quando semplicemente si appalesano le conseguenze nella difficoltà di copertura degli oneri contrattuali, emergendo le stesse come un fiume carsico? Ancora, Pacini, Bucci e Renzi si sono accorti che in Italia c’è stata un epidemia i cui costi per la prevenzione sono stati lasciati completamente a carico delle strutture nonostante l’abbattimento drammatico dei ricavi? L’intervento di Bucci, Renzi e Pacini a me sembra improntato a semplice ipocrisia.

Essi sanno ma non dicono ai lavoratori che le strutture ARIS no profit sono disponibili a coprire il 50% degli oneri con i propri bilanci. Per il restante 50% il Ministro Speranza e le Regioni hanno promesso di intervenire ed il solo strumento per farlo è l’incremento delle tariffe ospedaliere se non si vuole scaricare gli aumenti sui lavoratori con richieste di incrementi di produttività (già ai limiti massimi) conseguenti ad eventuali aumenti del budget di prestazioni. I sindacati sanno molto bene ma non dicono che la disponibilità a queste coperture da parte delle Regioni è stata comunicata dal Presidente della Conferenza Stato-Regioni Bonaccini in data 28 luglio (tre giorni fa) che in una lettera che ci scrive mette per iscritto “l’impegno delle Regioni e delle Provincie autonome a farsi carico del 50% dei costi del rinnovo contrattuale”.

Per sottoscrivere il contratto nazionale occorre dare un minimo di tempo alle Regioni per emanare i provvedimenti necessari ed appare assurdo aspettarsi la sottoscrizione del CCNL prima (ecco l’ipocrisia ed il diniego alla verità).

Le strutture ARIS sono pronte sin da subito ad intervenire col proprio 50% di spettanza nonostante le difficoltà. Quello che è pendente e che impedisce la sottoscrizione è il 50% di spettanza pubblica. Se c’è volontà politica, nel giro di qualche settimana potremo dare ai lavoratori gli incrementi di cui hanno diritto da anni.

I Sindacati abbandonino gli argomenti ideologici (oggi comici) degli anni settanta, parlino ai lavoratori il linguaggio della verità in un mondo pieno di falsa informazione e fake news, e diano una mano concreta per risolvere i problemi le cui soluzioni sono state già indicate nella lettera del Presidente Bonaccini.

Dr. Roberto Cutajar

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