Scudo fiscale norma pericolosa che favorisce la mafia e demolisce le piccole imprese
Scudo fiscale, la criminalità organizzata e l’aggiramento della normativa .Riflessi nefasti sulle piccole e medie imprese.
IL mafioso conosce la norma e sà che “ è buona” non solo per far rientrare denari provenienti dall’evasione fiscale. Non è così stupido da esporsi personalmente e pertanto si appoggerà ai propri fiancheggiatori con partita Iva, utilizzati come “teste di legno”; per cui in caso di improbabili indagini emergerà che la pizzeria, il venditore ambulante, il commerciante di abbigliamento, affermeranno angelicamente che in passato hanno "omesso di emettere nove scontrini su dieci" ,il resto parcheggiato in Svizzera, il paese “candy”, dove se butti una cicca per terra ti arrestano o ti staccano le unghie
Lo scudo, in mano ad abili colletti bianchi, servi di mafiosi , se non verranno attuati gli opportuni accorgimenti che allo stato attuale non si vedono, rischia di creare danni incalcolabili all’economia nazionale. Ecco, cosa si profila all’ orizzonte .
A molti bravi imprenditori con impianti all’avanguardia -colpevole il particolare periodo di congiuntura- in difficoltà liquide verrà proposto da parte della delinquenza mafiosa di vendere a prezzo stracciato il pacchetto di maggioranza della loro società in cambio di una promessa ad immettere liquidità nelle casse sociali . Nella speranza di salvare la Sua azienda evidentemente l’imprenditore accetterà.
Ottenuto il controllo dell’ azienda che si occupa p.es. di materassi, cosa succederà ? In primis , piano piano l’imprenditore verrà allontanato dalla gestione e parcheggiato in un angolino in attesa di essere espulso dalla sua ditta ; basterà p.es. adottare una delibera che disponga un aumento vertiginoso del capitale sociale: l‘ imprenditore senza soldi non potrà aderire così che la sua quota proporzionale, si ridurrà al lumicino fino a contare niente.
In seconda battuta lo stesso gruppo criminale facendo leva sulla immensa liquidità di cui dispone. (l ’ndrangheta, secondo dati Eurispes ha la disponibilità di 44 miliardi di euro-alias 88.000 miliardi di ex lire- essendo, nel giro della cocaina, la seconda potenza al mondo) per il tempo necessario allo scopo, venderà i prodotti finiti sotto costo giustificando l’iniziativa come un ‘ “operazione promozionale di lancio prodotto “ .
In sintesi da una parte i mafiosi ricicleranno denaro sporco ; dall’altra dietro la mossa pubblicitaria occulteranno un’ operazione di “dumping interno” atta a distruggere le aziende che , raschiando il fondo del barile, hanno cercato di resistere in attesa di tempi migliori. Morale faranno fuori la concorrenza e diverranno leader in quella zona dopo di che cominceranno ad aumentare i prezzi e guadagnare lautamente
Tragga il lettore le conseguenze e si ponga la domanda: gli effetti dello scudo che si riverbereranno in gran parte in queste operazioni finanziarie ( per nulla spregiudicate ma lucidamente programmate ), daranno impulso all’economia e alla libera concorrenza o contribuiranno ad assestarle il colpo di grazia? Costoro una volta padroni rispetteranno i diritti sindacali, le norme antinfortunistiche, le norme ambientali? pagheranno le imposte? E' lecito presumere che faranno come sempre qual che gli pare alla faccia di ogni dovere civico e di ogni legge.
Riferisce il dr. Bellavia , commercialista e perito di un noto Tribunale che quanto sopradescritto sta già accadendo : “Ci sono nomi, cognomi, luoghi, cifre, ma non si possono dire. Si tratta di programmare aumenti di capitale sociale . Un imprenditore in difficoltà, ha già pagato gli stipendi indebitandosi per un milione di euro ma gli incassi non arriveranno prima di 90 giorni; nei casi che i creditori siano enti pubblici, i tempi si dilatano ulteriormente. Rischia lo stato di insolvenza ed il conseguente fallimento. Ecco, allora, che si presenta un signore ben vestito dall’accento neutro (n.d.A : in genere informato da un “corvo” operante all’interno del sistema bancario che segnala la buona qualità della ditta e le difficoltà liquide che sta attraversando) e propone di entrare in società con capitali freschi. Che fa l’imprenditore? Ovviamente accetta perché così salva la società che per lui è come un figlia. In realtà, l’aumento di capitale è solo il primo passo per prendersi l’impresa; basterebbe monitorare gli aumenti di capitali da un lato attingendo da una parte agli elenchi Cerved ( n.d.A: sistema informatico delle camere) e dall’altro il database del Ministero dell’Interno.”
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