Solidarietà, Progetto Tanzania: un agronomo fiorentino in Africa per sperimentare nuove produzioni agricole
Continua a germogliare la terra della Tanzania, in Africa. Ettari di campi aridi riescono a “regalare” ai suoi abitanti ortaggi e verdure. Una buona riuscita, resa possibile grazie al “Progetto Tanzania”, l’iniziativa di solidarietà promossa dalla Cooperativa Agricola Legnaia, in collaborazione con le onlus Panagea di Scandicci, Impruneta Africa di Impruneta e Amici dei Missionari del Preziosissimo Sangue e con la Facoltà di Agraria di Firenze.
Continua a germogliare la terra della Tanzania, in Africa. Ettari di campi aridi riescono a “regalare” ai suoi abitanti ortaggi e verdure. Una buona riuscita, resa possibile grazie al “Progetto Tanzania”, l’iniziativa di solidarietà promossa dalla Cooperativa Agricola Legnaia, in collaborazione con le onlus Panagea di Scandicci, Impruneta Africa di Impruneta e Amici dei Missionari del Preziosissimo Sangue e con la Facoltà di Agraria di Firenze.
“L’obiettivo del progetto – ha spiegato l’agronomo Simone Tofani, responsabile del Settore tecnico della Cooperativa Agricola di Legnaia - è quello di far conoscere e insegnare le tecniche di coltivazione più moderne alla popolazione tanzaniana. Per noi è infatti importante portare loro il nostro bagaglio conoscitivo e poter sperimentare nuove coltivazioni”.
Proprio nei giorni scorsi è partito per la Tanzania un agronomo fiorentino della Cooperativa Legnaia Gabriele Maneo, per seguire sul posto il progetto e impostare la sperimentazione e le coltivazioni del 2011, condivise con il responsabile per la Facoltà di Agraria Alessandro Ragazzi e con il responsabile provinciale del Preziosissimo Sangue Don Giuseppe Montenegro.
Per quanto riguarda l’attività lavorativa, quella negli orti e nell’agrumeto dell’Ospedale Saint Gaspar di Itigi, sta dando i suoi frutti, e un interesse da parte della comunità locale. In particolare i risultati si hanno con le coltivazioni di mais e di girasole.
Le sperimentazioni che partiranno sono invece per il riso a coltura secca, (che necessita di acqua solo all’inizio), la patata, l’orzo, il farro, il fagiolo e il grano. Nuovi impianti riguardano la coltivazione di jatropha, importante per produrre olio combustibile. Inoltre verranno seminati nuovi erbari, come l’opuntia, il gelso e la leucena, che serviranno per l’alimentazione animale.
Lo sviluppo di queste coltivazioni ha l’obiettivo di garantire l’autosufficienza alimentare alla struttura di Itigi e alle popolazioni della zona, a cui Maneo fornirà consulenze agricole e zootecniche. Fra i compiti del responsabile agronomico del Progetto Tanzania ci sarà anche la valorizzazione delle risorse zootecniche del Saint Gaspar, per cercare di aumentare la produzione di latte destinata soprattutto ai bambini.
IL PROGETTO
Con il Progetto Tanzania, partito nel dicembre 2006, la Cooperativa Agricola di Legnaia si è impegnata a destinare l’uno per mille del suo fatturato al Villaggio della Speranza di Dodoma e all’ospedale di Itigi, cifra che potrà essere incrementata da quei soci e ‘Amici di Legnaia’ che vorranno mettere a disposizione dell’iniziativa una parte dei punti fedeltà e degli sconti ottenuti facendo acquisti nei negozi della Cooperativa. L’iniziativa, promossa dalla Cooperativa, in collaborazione con le onlus Pangea di Scandicci e Amici dei Missionari del Preziosissimo sangue e con la Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze, mira a sostenere l’attività che i padri della Congregazione del Preziosissimo Sangue di Cristo e le suore Adoratrici del Sangue di Cristo svolgono ormai da anni nel paese africano. Dal loro impegno, infatti sono nati il ‘Villaggio della Speranza’ di Dodoma, impegnato nella prevenzione, cura e sostegno sociale per i bambini orfani affetti da Aids, e l’ospedale San Gaspare di Itigi, uno dei più moderni reparti di pediatria del paese, sorto in una zona estremamente povera.