Storia di stampanti e di caffè caldi
Ok, sono le quasi le 11:30, ma la mia Odissea è incominciata questa mattina presto: niente colazione, mi sono bruciato mandando giù un caffè ancora bollente – ma almeno mi ha svegliato – e poi mi sono subito messo al lavoro per scrivere il pezzo. Ho una scadenza precisa, entro mezzogiorno devo stampare tutte le copie, o l'assemblea ci farà fare la figura dei dilettanti...
Va abbastanza bene, sono soddisfatto del mio lavoro: stile asciutto, informazioni chiare ed esaurienti e giusto qualche battuta qua e là per rendere la lettura più accattivante.
Esamino per qualche momento l'Anteprima di stampa, ben sapendo che non l'ho mai usata per cambiare alcunché, e pigio il bottone per la stampa, allungando le gambe sotto la scrivania, mentre penso a dove ho messo quei biscotti che devo avere da qualche parte.
Un momento. Normalmente la stampante dovrebbe far frullare la ventola, contorcere le proprie pulegge e ingoiare il foglio di carta da restituire caldo fumante con il mio pezzo impresso sopra. Invece niente? Scosto il monitor del portatile per buttare un occhio sulla stampante e la scruto con l'attenzione di uno che sa esattamente cosa dovrebbe accadere lì dentro in questo momento. In effetti so solo che rumore dovrebbe fare, ma tanto mi basta a capire che qualcosa non va. Ah, ecco un altro indizio: una spia lampeggiante! Quando lampeggiano è sempre male.
Mi avvicino per osservare con più attenzione, e dopo una breve analisi concludo che ciò che sta cercando di dirmi è che il toner si è esaurito. Accidenti, eppure l'avevo cambiato appena... mmh, quattromilacinquecento pagine fa...
E ora? Non posso scendere dalla fruttivendola e chiedere un toner samsung ml 1510, mi guarderebbe come un pazzo e mi sarei giocato le mie residue possibilità con lei (la speranza non muore mai).
Devo trovare una soluzione, e in fretta anche. Afferro il mio cellulare, confidando nella consistente rubrica di contatti di cui l'ho dotato, in fondo i veri amici si vedono al momento del bisogno, e io adesso ho un estremo bisogno. Bastano due o tre tentativi e trovo il mio salvatore, salvo il pezzo sulla memoria usb ed esco di casa. Quando arrivo, la stampante laser è già calda, e lui mi accoglie con una stretta di mano e un ghigno che dice: “Eccoti qui, come al solito”. Tuttavia il mio attuale stato d'animo mi rende più ricettivo verso altri dettagli, e noto alcune scatole ordinatamente impilate accanto alla stampante. Su tutte leggo toner Canon Lbp. Non posso trattenermi, e gli chiedo come mai si sia fatto la scorta, con quello che costano.
“Ma sai, io acquisto toner on line, e c'era un'offerta, per cui le ho pagate ancora meno del solito. E comunque con quello che la uso non mi durano nemmeno tanto”
Lo squadro sbigottito, mai mi sognerei di dare i miei soldi a qualcuno che non mi stia davanti, preferisco farmi fregare da commessi in carne e ossa, ma il suo ghigno si fa ancora più ampio e soddisfatto. Forse è tempo che inizi a selezionare con più cura la mia rubrica.
Mi mostra alcuni siti web per la vendita cartucce toner e, per umiliarmi, mi mostra quanto sia facile acquistare i consumabili, in cinque minuti ordina un toner compatibile per la mia stampante e lascia il mio indirizzo per la consegna.
Prendo le mie pagine e lo saluto, mentre esco sento ancora la lingua indolenzita dal caffè del mattino ma un pensiero mi solletica e mi disegna un mezzo sorriso a labbra strette: chissà se il corriere arriva domani o dopodomani?