Sudafrica, manovre navali con Russia e Cina nell’anno di presidenza BRICS

Le esercitazioni navali effettuate con Russia e Cina hanno provocato il biasimo occidentale verso il Sudafrica. Ma nel suo anno di presidenza BRICS il Sudafrica intende proseguire per la sua strada.

Il prossimo summit del blocco economico-politico dei Paesi BRICS si terrà in Sudafrica durante o subito dopo l’estate. Per Pretoria è infatti venuto il turno di presiedere i lavori del gruppo, in un anno che si presenta pieno di incertezze, ma anche di opportunità. Le occasioni sono in primo luogo per il Sudafrica stesso, che vorrebbe portare all’attenzione dei BRICS le esigenze e gli interessi di tutta l’Africa. Prossima invitata alle riunioni del blocco potrebbe essere proprio l’Unione Africana, che a febbraio si è riunita in sessione plenaria.

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha infatti dichiarato che vorrebbe fare in modo che venga elaborato un meccanismo di cooperazione fra questi organismi, al fine di aiutare il Continente Nero a svilupparsi come vorrebbe, superando finalmente la fase storica in cui subisce saccheggio e sfruttamento da parte di altre potenze. Con quest’ultima frase si riferiva a quei Paesi occidentali che mantengono o cercano di mantenere il loro controllo sull’Africa o a livello finanziario o a livello politico.

Le esercitazione navali "Mosi II" organizzate con Cina e Russia sono proprio un segnale con cui il Sudafrica si vuole smarcare dalla supervisione delle ex potenze coloniali come Regno Unito e Francia, nonché dagli USA. Gli esponenti politici e diplomatici di alcuni Paesi occidentali e dell’Ucraina hanno criticato e biasimato queste manovre, fatte dal Sudafrica proprio durante il conflitto russo-ucraino. Ma i ministri e i vertici sudafricani rimandano le critiche al mittente, asserendo che la data delle esercitazioni era stata scelta due anni fa e che in ogni caso il Sudafrica può liberamente scegliere con chi cooperare e chi che modo.