ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

T.i.assotir consegna ai deputati migliaia di firme raccolte su due petizioni in difesa dei diritti dei trasportatori

22/03/12

GIOVEDI’ 22 MARZO, alle ore 11.00, presso il GRAND HOTEL DE LA MINERVE, in Piazza della Minerva, a Roma, hanno dato la loro adesione gli onorevoli: Silvia VELO – PD – Vice Presidente della Commissione Trasporti della Camera; Vincenzo GAROFALO, componente della Commissione Trasporti della Camera,Carlo MONAI – IDV - C componente della Commissione Trasporti della Camera,Aurelio MISITI, componente della Commissione ambiente e lavori pubblici della Camera.

Sono oltre 2600 i trasportatori che hanno sottoscritto, impegnandosi in prima persona, la petizione lanciata da TRANSFRIGOROUTE ITALIA ASSOTIR contro la norma introdotta nell’agosto scorso che prevede – per i soli conducenti professionali – l’obbligo del pagamento immediato delle sanzioni per infrazioni al Codice della Strada pena il fermo amministrativo del veicolo fino alla prova dell’avvenuto pagamento.
E sono addirittura 783 aziende, che movimentano ogni giorno oltre 6800 veicoli frigoriferi, quelle che hanno sottoscritto l’altra petizione, lanciata da TRANSFRIGOROUTE ITALIA, sezione specializzata di T.I. ASSOTIR per il trasporto a temperatura controllata, con cui si chiede al Governo di correggere la stortura che impone di pagare, per il gasolio necessario al funzionamento dei gruppi frigoriferi, le stesse accise che si pagano sul carburante destinato all’autotrazione.
Si tratta di due questioni che dimostrano come l’autotrasporto italiano venga inteso – dalla politica – come soggetto del tutto privo di diritti ed anzi, potenzialmente pericoloso, incuranti del fatto che, attraverso una serie di norme assurde si rende il principale strumento di movimentazione delle merci, sempre più debole e sempre meno competitivo con i concorrenti internazionali.
Non a caso TRANSFRIGOROUTE ITALIA ASSOTIR ha utilizzato, a sostegno delle proprie petizioni, proprio le norme che in Paesi a noi vicini, ma assolutamente più attenti alla competitività strategica del proprio apparato logistico, sono in vigore.
Perché, afferma la Presidente nazionale Anna Vita MANIGRASSO, non si può citare ad esempio la Francia quando si parla di TAV e dimenticare che in Francia nessuno si sognerebbe mai di trattare pregiudizialmente il conducente o il proprietario di un veicolo commerciale come dei pericolosi delinquenti, pronti a darsi alla latitanza per non pagare una multa non ancora notificata e su cui, peraltro, vale il diritto al ricorso.
In Francia, in caso di infrazioni al Codice della Strada, il fermo amministrativo fino al pagamento dell’ammenda vale solo quando non si possa risalire, al momento della contestazione, all’identità del proprietario del veicolo.
In Italia, nonostante i camion debbano viaggiare con a bordo i documenti rilasciati nell’ordine: dal Registro delle Imprese, dall’Albo degli autotrasportatori, dal Registro elettronico nazionale, dalla Motorizzazione civile e dal P.R.A., e nonostante il titolare d’impresa sia responsabile in solido con il proprio conducente per le eventuali infrazioni commesse da quest’ultimo, la politica ha deciso che è meglio fermare sempre e comunque i camionisti. E non lasciarli andare fino a quando non abbiano pagato – preferibilmente cash, visto che i POS in dotazione alla Polizia Stradale sono ancora fantascienza – fino all’ultima lira.
I trasportatori sentono questa norma prima di tutto come un’insopportabile discriminazione nei confronti degli altri utenti della strada che, per le stesse infrazioni, possono comodamente attendere a casa la notifica della sanzione. Compresi quegli sciagurati che l’autovelox fotografa sfrecciare ad oltre 200 all’ora sulle autostrade su bolidi che, a differenza dei camion, non hanno né l’obbligo del cronotachigrafo, né il limitatore di velocità!
Quanto ai frigo, la questione è ancora più incredibile: se si è titolari di una cella frigorifera in un magazzino, sul carburante che serve a raffreddarla non si pagano accise, mentre se la cella è costituita dal cassone di un veicolo, si paga il carburante per il funzionamento del gruppo frigorifero come quello che serve ad alimentare il motore del camion.
Anche qui, a differenza di quanto accade in Francia (“gazole rouge”) ed in altri Paesi UE. Con buona pace della competitività internazionale delle nostre imprese del trasporto specializzato in ATP che, solo per questo, si trovano a dover rimontare circa 4500 euro l’anno di maggiori costi rispetto ai propri concorrenti europei e decine di migliaia di euro rispetto ai veicoli delle imprese (spesso anch’esse a capitale europeo) delocalizzate nel Maghreb o in Marocco.
Per questo TRANSFRIGOROUTE ITALIA ASSOTIR ha lanciato le due petizioni e domani, alle ore 11, le presenterà ai deputati della Commissione Trasporti della Camera, chiedendo loro di impegnarsi per sostenere la richiesta di modifiche immediate delle norme vigenti.
All’appuntamento, che si terrà all’HOTEL DE LA MINERVE, in Piazza della Minerva (Pantheon), con inizio alle ore 11.00, hanno dato la loro adesione gli onorevoli:
• Silvia VELO – PD – Vice Presidente della Commissione Trasporti della Camera;
• Vincenzo GAROFALO, componente della Commissione Trasporti della Camera,
• Carlo MONAI – IDV - C componente della Commissione Trasporti della Camera,
• Aurelio MISITI, componente della Commissione ambiente e lavori pubblici della Camera.



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