SALUTE e MEDICINA
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Tumore al seno: vincere la malattia. Agli Spedali Civili di Brescia si può

26/10/09

Un team multidisciplinare, competenze specialistiche, forte tradizione diagnostica: il gruppo che si occupa della patologia mammaria negli Spedali Civili di Brescia si presenta come una struttura di riferimento in grado di offrire alle pazienti un’assistenza completa che va dalla diagnosi alla cura. La target therapy è oggi l’arma vincente nella lotta al tumore al seno. La tipizzazione del tumore e la caratterizzazione genetica della paziente permettono di curare anche forme molto aggressive, come l’HER2 positiva, che rappresenta il 25-30% di tutte le neoplasie della mammella e che oggi può essere trattata efficacemente grazie all’uso di trastuzumab, terapia mirata e innovativa, indicata sia nelle fasi iniziali sia in quelle avanzate della malattia.

La Regione Lombardia, con circa 7.400 casi, vanta il primato nel nostro Paese per il numero di nuovi casi di cancro alla mammella ogni anno, davanti a Veneto e Lazio. Sono oltre 90.000 le donne lombarde colpite dalla malattia, il 20% del totale dei casi in Italia. E Brescia è tra le province del Nord Italia con l’incidenza più alta.

Buone notizie arrivano però sul fronte della cura: l’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia è in prima linea nella lotta al tumore al seno. Punto di riferimento per la diagnosi e la cura, gli Spedali Civili di Brescia seguono in media un numero di 500-550 nuovi casi l’anno, che si aggiungono alle migliaia di donne già in terapia o sottoposte a visite di controllo.

Gli Spedali Civili di Brescia vantano un forte impegno da parte di un team multidisciplinare, a cui è assegnato il compito di dedicarsi alla patologia mammaria. La donna che si rivolge agli Spedali Civili di Brescia può quindi contare su competenze plurispecialistiche dedicate: la diagnostica (con attuazione di programmi di screening, diagnostica mammaria, valutazioni radiologiche per follow-up), l’anatomia patologica, la chirurgia, la chirurgia plastica ricostruttiva, l’oncologia medica, la radioterapia e il supporto psicologico. “È un percorso diagnostico-terapeutico condiviso” – aggiunge Cornelio Coppini, Direttore Generale Spedali Civili di Brescia – “reso possibile dal confronto e dall’interazione tra le diverse competenze”.

Punto di forza degli Spedali Civili è la ventennale esperienza in campo diagnostico: dal 1990 è infatti attivo il Centro Senologico, che fa parte, insieme al Centro di Prevenzione Tumori della Mammella, dell’Unità di Senologia. Il Centro Senologico, che si occupa sia della senologia diagnostica (visite senologiche, mammografie, galattografie, ecografie ed agoaspirati) sia degli esami di secondo livello per le pazienti esaminate con la mammografia, conta circa 20.000 esami effettuati ogni anno: 6.000 mammografie, 6.000 ecografie e circa 8.000 visite. Le donne che devono subire l’intervento chirurgico sono seguite tradizionalmente, da più di trent’anni, dalla Chirurgia II degli Spedali Civili: sono stati oltre 500 i casi operati all’anno nell’ultimo decennio; il 65% di queste donne, fortunatamente, subisce un intervento di tipo conservativo. Molti successi anche sul fronte della radioterapia, utilizzata principalmente dopo l’intervento chirurgico: all’Istituto del Radio “O. Alberti” sono state curate nel 2008 circa 400 donne con tumore al seno.

Negli ultimi anni l’incidenza del tumore al seno è aumentata. Fortunatamente però diagnosi precoce e terapie sempre più mirate hanno diminuito la mortalità.
Inoltre grazie alla disponibilità di nuovi strumenti per la comprensione a livello molecolare dello sviluppo dei tumori e alla scoperta di nuovi farmaci, oggi possono essere curate anche forme di tumore al seno molto aggressive e ad insorgenza precoce, come l’HER2 positiva.
A rivoluzionare la prognosi per le donne colpite da tumore HER2 positivo è stato l’avvento di trastuzumab, un anticorpo monoclonale di ultima generazione che colpisce in modo mirato le cellule tumorali che iperesprimono sulla loro superficie il recettore HER2.
“Trastuzumab ha cambiato la storia naturale della malattia” – precisa Edda Simoncini, Direttore Oncologia Medica Spedali Civili di Brescia – “riducendo il rischio di recidiva di oltre il 40% e la mortalità di circa un terzo. Il beneficio è evidente in tutte le pazienti trattate, indipendentemente da altri fattori propri della neoplasia mammaria, quali la responsività endocrina e il volume della malattia”.

La pluralità di competenze e conoscenze, l’interazione tra diverse professionalità, la definizione di un percorso diagnostico-terapeutico condiviso, fanno del team multidisciplinare degli Spedali Civili di Brescia un centro di riferimento nella cura del tumore alla mammella a cui le donne si affidano per vincere la lotta alla malattia, e di cui si fidano. La fiducia è l’elemento fondamentale di “I trust you”, progetto sostenuto da Roche per sottolineare il costante impegno dei clinici dei principali centri oncologici del nostro Paese dedicato alle donne colpite da tumore al seno. Grazie al progetto sarà diffuso gratuitamente in ospedale un opuscolo informativo dove le donne troveranno le indicazioni per affidarsi al centro (reparti, servizi, numeri utili e contatti) e le informazioni generali sul tumore al seno (cause, diagnosi precoce, terapie, etc.). La prevenzione è la prima arma contro il tumore al seno: per questo sarà disponibile per le donne, in appositi spazi, anche il “doccino”, uno strumento semplice e originale che spiega alle donne come fare una corretta auto-palpazione. La diagnosi precoce può infatti salvare la vita.

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