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Una giornata senza pretese

05/07/12

Alle volte basta poco per risolvere piccoli intoppi, capita di vedere sparire la propria carta Postamat trattenuta dallo sportello automatico. Quello che non può la macchina lo fa l'uomo. Peggio.

Il bancomat delle poste mi ha ritirato la carta scrivendo: “questa carta è stata ritirata chieda allo sportello“, non ho preso a calci lo sportello automatico come mi ordinava una parte del mio cervello ma educatamente sono entrato e ho preso il numerino. Solo tre persone prima di me, culo ho pensato. Dopo 25 minuti è arrivato il mio turno, chi mi precedeva ha infatti dovuto fare cose molto complesse come pagare un bollettino il primo, spedire un pacchetto il secondo e ritirare dei soldi il terzo. Sui sei sportelli solo tre erano aperti dopotutto. Spiego con la cortesia e la calma di cui vado orgoglioso: la macchina fuori ha ritirato la mia carta, dico. La risposta è stata: eh però adesso non ci posso fare niente. Io: non ho capito mi scusi, cosa dovrei fare? Lei: un attimo. E si alza e sparisce dietro una porta. Inizio a tossicchiare perchè la pausa caffè stava diventando imbarazzante. Torna con direttrice, dice: è lei a cui è stata ritirata la carta? Io: si. La direttrice: e perchè? Io: è quello che mi chiedo. Silenzio. La parte del cervello di prima torna alla carica sostenendo sia arrivata l’ora di tirare calci a destra e a manca. Resisto. Dico: quindi? Aggiungo: avrei un pagamento urgente da fare e sono senza contanti… Lei: guardi torni tra mezz’ora (erano le 14,40) … anzi, aggiunge, facciamo alle 16.

Esco dal lavoro alle 15,50 sperando non facciano controlli perchè rischierei un richiamo per assenteismo, torno in posta.
Mentre sono in fila arriva un’amica di una alla cassa che supera tutti e chiede di tizia, la tipa dietro al banco dice noo è uscita per comprarsi cose sue, parole testuali. al che penso poveretta, ne avrà da aspettare. arriva il mio turno, la tipa del banco di prima mi dice aaahn sei arrivato, la direttrice è fuori un attimo… e capisco che la tizia fuori per comprarsi cose sue. aspetto che torni coi sacchetti oviesse. Mi dice che la carta è scaduta e che l’avranno spedita dove ho aperto il conto. dico che l’ho aperto a Modena e mi diventa difficile andare fino a Modena per prendere il Postamat nuovo, silenzio, non capisce. aggiungo che faccio prima a chiuderlo e a riaprire un conto piuttosto che farmi 400 chilometri per prendere il bancomat delle poste italiane nuovo. Lei risponde: faccia come le pare. Ma non finisce qua, attenzione. Capisco che non c’è la voglia di aiutarmi a risolvere una situazione semplicissima, allora dico: ho la postapay, posso ritirare i soldi da questa? ho fatto decina di pagamenti a estranei in posta con postapay, potrò ritirare dei soldi mi dico. La tipa mi guarda e dice mi serve un documento, il codice fiscale e il pin. Il pin dico? E’ una prepagata con scritto il mio nome, basterà il documento? No, serve il pin che serve solo per ritirare i soldi e a niente altro. Posso fare un pagamento a chiunque ma non ritirare i miei soldi. Aggiunge: nessuno se lo ricorda perchè non si usa mai, perchè lo usa per pagamenti on line dove il pin non serve o pagamenti in posta con il bollettino e il pin non serve. Serve solo per prelevare... Sorride, contenta di avermi fregato.



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