Vendita alitalia, ma quale schiaffo al nord
Levata di scudi per la possibile vendita della compagnia di bandiera ad Air France, ma ...
Ho sempre guardato sin da ragazzo ad Alitalia come orgoglio nazionale, ed il tricolore presente nel Logo, ha sempre rafforzato in tutti noi questo sentimento, anche perchè nei periodi di gloria, Alitalia c'è la invidiavano in molti per la sua efficienza e per la sua grande accoglienza ed ospitalità a bordo dei velivoli, che esprimeva in toto il carattere tipico del popolo Italiano, e quindi ci si identificava in qualche modo. Un'immagine positiva del vivere e saper vivere Italiano, uno stile veniva diffuso nel mondo grazie alle "Ali" di Alitalia, e volare intorno al globo su un aereo dei nostri, ci ha sempre fatto sentire a casa in qualunque angolo della terra fosse la nostra destinazione. Che belle sensazioni per chi di noi le ha vissute, ma che purtroppo oggi si infrangono contro la dura realtà in cui versa la nostra compagnia di bandiera da ormai diversi anni. Ci si domanda come sia stato possibile un simile declino. Ci si domanda come mai l'Alitalia non sia più riuscita a tenere il passo con il mercato internazionale per mantenere e migliorare la sua efficienza. Ci si domanda a quale Management si debbano imputare le responsabilità dell'omissione di un piano industriale adeguato ai tempi e soprattutto alle nuove esigenze del mercato. Abbiamo assistito alle gravi difficoltà di moltre altre compagnie aeree internazionali, che però in qualche modo sono riuscite a superare le crisi, ed a sconfiggere le loro inefficienze interne. Ora si leggono sui giornali le levate di scudo di fronte alla possibile vendita di Alitalia ad Aer France, alcuni dicono che sia un ennesimo schiaffo al nord ed a Malpensa...ebbene, a mio modesto avviso, anche se ho sempre sperato in cuor mio che fino all'ultimo Alitalia potesse riprendersi al più presto, ora penso che alla luce del risanamento che non è mai arrivato nonostante i cospiqui aiuti Statali, per incapacità ed inefficienza imprenditoriale ormai cronica del Management Alitalia, la possibile vendita sia finalmente una liberazione per le casse del nostro Stato. Basta più interventi salva Compagnia di bandiera, la possibile acquirente, Air France fra le prime cinque al mondo come importanza, saprà benissimo come agire per rimettere in efficienza una Compagnia da decenni sull'orlo del fallimento. Finalmente per le casse del nostro Stato, un costo così pesante e così puntuale ormai nel tempo, verrà interrotto se la vendita andrà come spero a buon fine, anche se con rassegnazione. E niente schiaffo per il nord, e nemmeno per tutta l'Italia, e l'assenza di Alitalia da Malpensa, lascerà spazio ad altre compagnie più efficienti con attitudini più spiccate e vere al mercato globalizzato. Queste ultime, semai decideranno di fare scalo a Malpensa con il loro piano industriale di comprovata efficienza, contribuiranno senza dubbio anche a migliorare tutto ciò che gravita intorno ad un aeroporto internazionale ed ai suoi servizi, unici veri indicatori di efficienza di uno scalo che vorrebbe continuare ad essere importante. Il mercato liberò, se lasciato veramente libero finalmente anche in Italia, avrà in sè ogni naturale capacità di trovare la strade giuste che porteranno a situazioni di servizio miglioriper tutti, anche se purtroppo non saranno tutte in discesa, e comporteranno inevitabilmente a breve, dei dolorosi cambiamenti. Ci vorrà del coraggio comunque da parte di tutti, ma l'unico particolare a cui mi oppongo alla vendita di Alitalia, è il nostro tricolore che campeggia nel Logo, e sul quale da Cittadino Italiano quale ancora nonostante tutto mi sento, non sarò mai disposto a cedere. Penso inoltre che altre Aziende che hanno segnato la storia del nostro Paese come Alitalia, oggi dovrebbero seguire la stessa strada invece che ricevere ancora, e continuamente aiuti e regalie da parte dello Stato, che di fatto le "partecipa" come "socio ripianatore" senza darne alcuna comproprietà ai Cittadini che contribuiscono ormai da sempre, pagando tasse sempre più esose, per "debiti" come quelle Aziende, che se le mangiano.