'Vivere non conviene. Esistere non basta' di Alessandra Di Gregorio, Rupe Mutevole Edizioni
“Vivere non conviene. Esistere non basta”, edito nel 2009 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana “Heroides”, rivela sin dal sottotitolo “Diario di portatrici sane di sentimento” la sua forza e la sua determinazione di autenticità. L’autrice, Alessandra Di Gregorio, nasce nel 1983 e nello stesso anno pubblica per la casa editrice Il Ciliegio due libri “L’analisi della conversazione in chat” e “Vanessa – Storia di una metamorfosi”.
“Mi attacco alle cose per sopperire a una grave mancanza di valori. Affido agli oggetti l’arduo compito di consolarmi nei momenti di panico e sfiducia nei rapporti interpersonali, e li prego di mettermi al riparo dalle possibili delusioni provenienti da un mondo che prima ti abbaglia e poi ti rinnega.”
Il rapporto della protagonista con gli oggetti si nutre di sentimento in questo caso. La donna, fin troppo sensibile per i cambiamenti umorali delle persone, affida il suo sentire all’immutabile e concreto. Le relazioni, dunque, non iniziamo mai con una totale franchezza e sicurezza d’animo in quanto l’ombra della delusione si affianca ad ogni momento trascorso. L’oggetto in se non tradisce e non muta la sua funzione nella vita della protagonista.
“Vivere non conviene. Esistere non basta”, edito nel 2009 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana “Heroides”, rivela sin dal sottotitolo “Diario di portatrici sane di sentimento” la sua forza e la sua determinazione di autenticità. L’autrice, Alessandra Di Gregorio, nasce nel 1983 e nello stesso anno pubblica per la casa editrice Il Ciliegio due libri “L’analisi della conversazione in chat” e “Vanessa – Storia di una metamorfosi”. “Vivere non conviene. Esistere non basta” consta di 71 pagine ed è diviso in undici capitoli di diversa estensione, il libro è dedicato a Francesca e Cristina. È una pubblicazione che attraversa diversi stili prosastici, infatti, ritroviamo la lettera, il diario personale ed il discorso diretto. Protagoniste sono due donne, Lara e Giada.
Il primo capitolo si apre con la rimarcare un duro addio, due lettere che ci offrono sin da subito un’emozione e la chiarificazione di una situazione particolare: l’amore concluso fra due donne, fra due amiche. Il lettore non sapendo ancora l’evoluzione della relazione viene fortemente trasportato con trepidazione. Cos’è accaduto fra le due? Chi ha posto fine al rapporto e soprattutto perché? Alessandra di Gregorio ha creato un continuum narrativo funzionante che riesce in ogni capitolo ad sbalordire con gli excursus filosofici e con risposte possibili a diverse domande che ognuno di noi si è posto.
“La vita mi guizza dentro come una spinta a una pericolosa china. Inciampa sui miei stessi piedi, e non si cura d’essere terribile e sfrontata verso me che le do substrato utile alla sopravvivenza. La vita era palpabile, lì alla finestra dei sogni, e noi eravamo oscene e felici, perché nessuno ci diceva in che quantità amare, e ci amavamo e basta.
Così come veniva.
Così come ci era dato di fare.
Così com’era giusto venisse fatto.”
Una grande consapevolezza d’amore e di libertà nel rapporto ma non solo. Lara sostiene in questa citazione qualcosa che dovrebbe valere per tutti i rapporti: nessuno ha il diritto di sindacare sulla quantità d’amore. Non abbiamo a che fare, infatti, con la sterilità di un rapporto ma le due donne,che manifestano caratteri estremamente diversi, sono tuttavia in balia degli eventi malgrado siano dotate di un altissimo pensiero morale.
“Non ero felice perché vagavo addosso a me stessa senza realmente capire il giusto valore del contatto. Perché l’amore non si inventa né lo si partorisce. E io non ero una portatrice sana di alcun sentimento. In quanto ignara.”
Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.
http://www.rupemutevoleedizioni.com/
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http://www.poesiaevita.com/
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Alessia Mocci
Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni
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