SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Delli Carri (Nursing Up): «In Piemonte siamo in allerta gialla: servono subito nuove assunzioni, mancano oltre 6.000 infermieri»

06/05/25 Piemonte (Torino)

Con l’arrivo dell’estate, il Piemonte entra in una fase di allerta per la copertura dei turni infermieristici, aggravata dalla carenza strutturale di personale e dall’imminente periodo di ferie. Secondo i dati ufficiali raccolti dalle diverse ASL della Regione, mancano all’appello oltre 6.000 infermieri. Una situazione che, senza interventi rapidi da parte delle istituzioni, rischia di compromettere l’intero sistema sanitario regionale.

Con l’arrivo dell’estate, il Piemonte entra in una fase di allerta per la copertura dei turni infermieristici, aggravata dalla carenza strutturale di personale e dall’imminente periodo di ferie. Secondo i dati ufficiali raccolti dalle diverse ASL della Regione, mancano all’appello oltre 6.000 infermieri. Una situazione che, senza interventi rapidi da parte delle istituzioni, rischia di compromettere l’intero sistema sanitario regionale.



«L’assenza di nuovi provvedimenti di assunzione, sia da parte dello Stato che della Regione, rende insostenibile la gestione quotidiana dei reparti ospedalieri e dei servizi territoriali» dichiara Claudio Delli Carri, segretario regionale del sindacato Nursing Up Piemonte Valle d’Aosta.



Particolarmente critica è la situazione nella Città della Salute di Torino, il principale polo ospedaliero della Regione, dove mancano circa 200 infermieri destinati ai servizi di emergenza, urgenza e copertura dei turni estivi. «Non si tratta solo di numeri – sottolinea Delli Carri – ma di un impatto diretto sulla qualità dell’assistenza ai pazienti e sulle condizioni di lavoro di chi opera in corsia. È una questione che riguarda la salute di tutti.»



Sembrerebbe, oltretutto, che la Città della Salute sia stata obbligata ad adottare il sistema di calcolo degli standard assistenziali fornito dall’AGENAS attraverso gli advisor. I risultati di tale procedura non sembrano coincidere con le vere necessità di personale per la garanzia degli standard assistenziali.



Va inoltre evidenziato che la carenza di organico impedisce il rispetto dei protocolli sui numeri minimi di assistenza, che indicano la necessità di un determinato rapporto tra infermieri e pazienti per garantire la sicurezza e l’efficacia delle cure. «Oggi quei protocolli non sono sufficienti – precisa Delli Carri – con ricadute importanti sia sui pazienti, che non ricevono un’assistenza adeguata, sia sugli operatori sanitari, sottoposti a turni sempre più logoranti e carichi di lavoro insostenibili.»



Infine, Delli Carri sottolinea anche l’urgenza di attivare squadre di supporto per i trasporti e per le attività non assistenziali, oggi spesso affidate impropriamente a infermieri e operatori sociosanitari, distogliendoli dalle loro competenze principali. «Serve una riorganizzazione funzionale – conclude – che permetta al personale sanitario di concentrarsi sul proprio ruolo, restituendo efficienza e dignità al sistema sanitario piemontese.»

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