L'Ambasciatore del Belgio in Italia in visita al Choco-Story di Torino
Pierre-Emmanuel De Bauw ha scoperto il primo museo della rete internazionale inaugurato in Italia. Un progetto che valorizza l'eccellenza dolciaria piemontese e la tradizione belga del cacaoTORINO: Grazie a Puratos Italia e al suo General Manager Alberto Molinari
Una visita dal sapore speciale quella che lo scorso 4 giugno ha portato l'Ambasciatore del Belgio in Italia, Pierre-Emmanuel De Bauw, a visitare le sale del Museo del Cioccolato e del Gianduja Choco-Story di Torino. Accompagnato dal neonominato Console Onorario del Regno del Belgio a Torino, Giovanni Vittorio Giunipero di Corteranzo, il diplomatico ha potuto scoprire questo straordinario ponte culturale che unisce la tradizione belga del cioccolato con l'eccellenza piemontese.
Ad accogliere gli ospiti d'onore Alberto Molinari, general manager di Puratos Italia, azienda con sede a Parma, parte di Puratos Group, multinazionale belga che offre ingredienti e soluzioni per panificazione, pasticceria e cioccolato, Pierangelo Rossetto direttore di Puratos Rossetto e Beatrice Cagliero direttrice del Museo. Choco-Story Torino, aperto poco meno di un anno fa in Via Paolo Sacchi 38, rappresenta il primo museo della rete internazionale Choco-Story ad aprire in Italia, e il quindicesimo a livello mondiale.
Anche in questo caso, l’originale spazio espositivo nasce dalla passione e dalla visione di Eddy Van Belle, azionista ed ex presidente di Puratos Group, che ha fatto della passione per la storia del cioccolato la sua missione. Van Belle ha ideato il concept dei musei Choco-Story, già presenti in Belgio, Francia, Repubblica Ceca, Libano e Messico, con l'obiettivo di raccontare al grande pubblico l'affascinante evoluzione di questo alimento partendo dalla pianta del cacao sino alle moderne creazioni dolciarie.
Il percorso museale dedica particolare attenzione al profondo legame tra il Piemonte e la tradizione del cioccolato tanto che per la sede torinese il nome completo è diventato Museo del Cioccolato e del Gianduja. La seconda parte dell'esposizione racconta come la storia di Torino sia intrecciata indissolubilmente con quella del cacao: dalla prima licenza per commercializzare la bevanda al cioccolato, rilasciata nel 1678 da Madama Reale Giovanna Battista di Savoia Nemours, fino alla nascita del Gianduiotto a metà Ottocento, primo cioccolatino incartato al mondo e oggi riconosciuto come prodotto IGP.
Particolarmente affascinante la sezione dedicata alle macchine storiche di inizio Novecento, ancora perfettamente funzionanti, che testimoniano l'arte artigianale della lavorazione del cioccolato. Questi preziosi macchinari erano rimasti fino ad oggi nascosti nei laboratori della Pasticceria Pfatisch, Locale Storico d'Italia, e ora finalmente possono essere ammirati dal pubblico.
«In me questa visita suscita un sentimento di orgoglio, orgoglio per i legami tra il Belgio e il Piemonte resi possibili tramite il cioccolato, e orgoglio perché vedo il gruppo Puratos così attivo nella promozione del cioccolato qui in Italia» ha dichiarato l'Ambasciatore Pierre-Emmanuel De Bauw durante la visita.
Alberto Molinari, general manager di Puratos Italia, nonché consigliere in diplomazia economica del Belgio, ha sottolineato l'importanza di questo momento: «È un grande onore e orgoglio avere qui oggi l'Ambasciatore del Belgio in Italia e poter mostrare il grande lavoro realizzato in questi mesi per creare questo posto unico in Italia. Questo Museo del Cioccolato esprime il profondo legame tra il cioccolato e la città di Torino, anzi il Piemonte e l'Italia intera. Il Belgio è uno dei paesi protagonisti quando si parla di cioccolato di qualità e aver realizzato questo museo grazie al Presidente di Puratos e alla famiglia Van Belle è motivo di grande orgoglio per tutti noi».
Francesco Ciocatto, proprietario della storica pasticceria Pfatisch, ha evidenziato il successo dell'iniziativa: «È una cosa bellissima essere riusciti a realizzare questo museo del cioccolato che sta funzionando molto bene e attira molte persone. Pfatisch è un Locale Storico d'Italia e possedeva questi macchinari di inizio Novecento che era un peccato non poter esporre. La collaborazione con Eddy Van Belle ci ha permesso di creare questo museo come sta riscuotendo grande successo».
Il Choco-Story Torino offre un percorso immersivo attraverso oltre 700 oggetti della collezione personale di Van Belle, installazioni interattive, video storici e degustazioni, rendendo l'esperienza educativa e coinvolgente per visitatori di tutte le età. Il museo è aperto al pubblico con audioguide disponibili in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco.
Belgio e Italia, un solido rapporto commerciale
Il Belgio, situato strategicamente nel cuore dell’Europa, rappresenta per l’Italia un partner commerciale fondamentale grazie alla sua economia particolarmente aperta agli scambi internazionali e alla presenza di infrastrutture logistiche tra le più avanzate d’Europa, come il Porto di Anversa, gli aeroporti di Bruxelles, Charleroi e Liegi, e una rete autostradale e fluviale altamente sviluppata.
Nel 2024 l’interscambio commerciale tra Italia e Belgio ha raggiunto un valore di 45,5 miliardi di euro. Le esportazioni italiane verso il Belgio sono state pari a 19,3 miliardi di euro, mentre le importazioni dal Belgio hanno raggiunto i 26,2 miliardi di euro, con un saldo commerciale negativo per l’Italia di circa 6,9 miliardi di euro.
I prodotti alimentari importati dal Belgio in Italia non si limitano a materie prime di base, ma includono anche un’ampia varietà di prodotti trasformati, gourmet e specialità che spaziano dai formaggi, salumi e prodotti da forno a quelli tipici quale il cioccolato e le birre artigianali.
Nel 2024 i principali settori delle esportazioni italiane verso il Belgio sono stati: articoli farmaceutici, chimico-medicinali (36,9%), macchinari e apparecchiature (10,9%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (9,0%), metalli (8,0%), mezzi di trasporto (6,8%) prodotti chimici (6,4%).