Morte Bianca di uno spazzacamino a Modena, il giovane Maurizio che lascia due bambini piccoli.
Morte Bianca di uno spazzacamino a Modena, il giovane Maurizio che lascia due bambini piccoli. Questa morte è anche causata dalla mancanza di sicurezza e dal vuoto normativo in cui sono costretti ad operare gli Spazzacamini. Lavoratori-fantasma, gli spazzacamini, lavoratori non riconosciuti come “professionisti”.
I COMUNI NON OBBLIGANO LA MESSA IN SICUREZZA DEI TETTI NE’ LA MANUTENZIONE OBBLIGATORIA SUGLI IMPIANTI A BIOMASSA.
Il PREZZO DA PAGARE: A VOLTE LA PROPRIA VITA
Morte Bianca di uno spazzacamino a Modena, il giovane Maurizio che lascia due bambini piccoli. Questa morte è anche causata dalla mancanza di sicurezza e dal vuoto normativo in cui sono costretti ad operare gli Spazzacamini.
Lavoratori-fantasma, gli spazzacamini, lavoratori non riconosciuti come “professionisti”.
Anfus, Associazione Nazionale Fumisti e Spazzacamini, denuncia la mancanza dell’applicazione delle norme per la messa in sicurezza dei tetti e della inosservanza delle norme sulla sicurezza del lavoro. La legge prevede per i lavori eseguiti ad un'altezza superiore a 2 m la predisposizione di idonee opere provvisorie quali ponteggi e parapetti. Nonostante le deroghe concesse su tali disposizioni, è invece proprio nel caso di brevi interventi di manutenzione che dispositivi di protezione come le linee vita e le imbracature di sicurezza, possono salvare la vita di chi opera sulle coperture.
Fin qui il dato normativo. Nella pratica i controlli latitano e, quando ci sono, mirano unicamente a colpire il datore di lavoro che trascura le misure di sicurezza per i dipendenti, mentre se a rischiare la vita è un artigiano senza dipendenti... cavoli suoi. Del resto i Comuni fanno quello che possono: come si fa ad impiegare la Polizia Municipale a controllare una pletora di infiniti cantierini che compaiono e scompaiono in una farandola di prestazioni sottopagate quando ci sono tante e poi tante macchine in sosta vietata da sanzionare a beneficio del Moloch-Comune e quindi dell'intera collettività ?
Da anni ci battiamo per il riconoscimento professionale degli spazzacamini, che in anni neppure lontani erano classificati come mestieri girovaghi al pari del ciarlatano venditore di pozioni magiche ed oggi sono liberi di prendere una partita IVA come impresa di pulizia, comprare gli attrezzi e via, senza nessuna formazione, a morire sui tetti .
L' importante è che gli studi di settore quadrino e le tasse si paghino; ed anche qui bisogna fare attenzione perché lo spazzacamino è un lavoratore in proprio, quindi un evasore criminale e quindi merita di morire di lavoro.
Lavoratori-fantasma e i fantasmi, si sa, finiscono sotto un lenzuolo.
Ogni giorno i Maestri Spazzacamini e i Tecnici Fumisti in fase di sopralluogo tecnico pre - intervento di manutenzione o installazione, si confrontano con una realtà fatta di camini non sicuri, coperture non idonee, camini realizzati con materiali non conformi alle normative CE, installati da personale non qualificato e quindi potenzialmente molto pericolosi per gli utilizzatori e gli operatori.
Non esistendo l’obbligo di legge per la manutenzione ordinaria per gli impianti di riscaldamento alimentati a biomasse, non essendo lo Spazzacamino una figura professionale riconosciuta troppa poca attenzione è rivolta a chi opera in questo settore.
Se ancora vi domandate perché in Italia si muore per lavorare, cercate la risposta in quella brutta abitudine tutta italiana di dimenticarsi delle cose semplici, dei diritti minimi.
Quanto ancora l’ANFUS, l’associazione nazionale, dovrà attendere dallo Stato e/o dalle Regioni ed Enti locali per veder confermato il riconoscimento del mestiere del maestro Spazzacamino e con esso quanto ne possa conseguire in termini di maggiore sicurezza e qualità del lavoro?
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