Animali domestici e bambini
Tutti gli anni il 4 ottobre si celebra la Giornata mondiale dedicata agli animali. Questo evento è stato istituito a partire dal 1931 e cade nel giorno in cui si festeggia anche San Francesco d'Assisi, santo patrono degli animali. Celebrare e prendersi cura degli animali significa anche prendersi cura dei nostri figli; è infatti risaputo come cani gatti e animali domestici contribuiscano alla crescita ed al benessere psicofisico dei bambini.
Crescere insieme a un animale domestico è un'esperienza che fa bene alla salute e al comportamento del bambino. La presenza di un animale in casa può rappresentare un valore aggiunto all'educazione dei nostri bambini. Grazie alla compagnia di un animale domestico il bambino sarà in grado di comprendere e rispettare le diversità e imparerà a essere molto più responsabile.
La quotidianità dei bambini diventa più piena e attiva quando in casa viene accolto un cucciolo e ci sono anche benefici fisici legati all'attività motoria che il bambino può fare insieme al suo amico a quattro zampe. Un bambino che ha un animale tende a proiettare su di lui le proprie ansie e le proprie paure.
Il trasferimento di queste emozioni gli permette di avere una maggiore stabilità emotiva durante la crescita. Inoltre un bambino coinvolto nella cura di un animale domestico impara a prendersi cura degli altri, impegnandosi in prima persona nella gestione pratica che comporta prendersi cura di un altro.
La relazione bambino-animale, oltre a stimolare le acquisizioni psicomotorie e a ridurre il rischio di obesità, migliora la capacità di comunicazione, in particolare l'acquisizione del linguaggio, promuovendo la comunicazione del bambino in forma di lodi, ordini, incoraggiamenti.
Il "dialogo" con l'animale rappresenta, quindi, una palestra logopedica spontanea che vede nella comprensione da parte dell'animale un forte rinforzo positivo.
II bambino inoltre sperimenta che per comunicare non si usano solo le parole ma anche i gesti, il movimento del corpo, le posture e in breve tempo arriva a comprendere che ogni verso o postura ha un significato: il gatto miagola quando vede il cibo, fa le fusa quando è contento, il cane scodinzola e prende in bocca la pallina se vuole giocare, ringhia per difendere la proprietà.
I benefici della convivenza tra bambini e animali non si fermano qui, coinvolgono anche e soprattutto la sfera affettiva, che riguarda la formazione della personalità del bambino e tutti i meccanismi psicologici legati al processo di crescita e allo sviluppo affettivo.
L'amico animale gioca un ruolo essenziale nell'alleviare lo stress. L'animale domestico, compagno di giochi e custode di segreti estranei al mondo degli adulti, può diventare una presenza essenziale in quelle famiglie in cui il ragazzo è figlio unico (o se ci sono problemi di timidezza o di inserimento fra pari) fornendo un ponte affettivo che il bambino utilizza per evitare di chiudersi in se stesso quando si trova in difficoltà.
L"amicizia" con un animale significa pertanto assicurarsi quel senso di sicurezza e protezione che è caratteristico delle relazioni affettive, vale a dire il poter contare sull'altro senza il timore di essere giudicati.
Avere un animale per amico aiuta il bambino a esprimere l'immenso bisogno che ha di dare e ricevere amore. Inoltre, accudire un animale permette di sviluppare un forte senso di responsabilità anche nel bambino di pochi anni.
Tra bambino e animale nasce una certa complicità, e l'animale, in genere, si dimostra molto tollerante, perché avverte che nel piccolo non c'è alcuna intenzione di fargli del male.
Vivere con un cucciolo aiuta il bambino ad adattarsi a ritmi ed esigenze diverse dalle proprie. Per esempio, inizia a comprendere che esistono modi diversi per manifestare e ricevere affetto, come ascoltare le fusa del gatto o accarezzare il pelo del cane.
Ci sono poi situazioni familiari, come la nascita di un fratellino, in cui il bambino prova un senso di esclusione. In questo caso potersi occupare di un gatto o di un cane insieme a mamma o papà, aiuta il piccolo a superare la gelosia per il nuovo nato.
Fonte: https://www.ospedalebambinogesu.it/
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