Indice di vivibilità, lo studio di N26: l’Italia è il secondo Paese meno vivibile in Europa
Danimarca, Svizzera e Belgio sono in ordine i Paesi in cui si vive meglio in Europa per l’impatto del costo di affitti ed energia elettrica sugli stipendi
Nonostante il calo dell'inflazione e dei costi energetici rispetto ai massimi storici registrati nello scorso biennio, il costo degli affitti e dell’energia elettrica continuano a essere motivo di preoccupazione in Italia come nel resto d’Europa.
Lo studio della banca online N26 sull’Indice di vivibilità , mirato ad individuare quali sono i Paesi europei che offrono una migliore qualità della vita , ha esaminato i dati sulle spese relative all’affitto e all’elettricità di ciascun Paese, confrontando gli aumenti salariali e considerando sia la densità di popolazione che il senso generale di felicità dei residenti .
Secondo i dati dello studio di N26, l’Italia si classifica al penultimo posto seguita solo dal Regno Unito: la situazione caro affitti ed energia elettrica, dunque, ha un impatto importante sugli stipendi mensili degli italiani, che sono tra l’altro tra i più bassi in Europa. Se si considera, infatti, che oltre il 52% dello stipendio degli italiani è destinato all'affitto, percentuale più elevata tra i Paesi europei considerati, si evince come il nostro Paese si trovi di fronte a sfide significative per quanto riguarda il costo della vita.
Sul podio della classifica di N26, invece, la Danimarca, considerata come il miglior Paese in Europa in cui vivere. Seguono al secondo e al terzo posto la Svizzera e il Belgio, Paesi in cui la percentuale di salario destinata agli affitti è rispettivamente del 21% e del 18%, indice di una situazione più favorevole per quanto riguarda la proporzione tra reddito e costi abitativi.
Al terzultimo posto nella classifica dello studio di N26, infine, i Paesi Bassi: qui la percentuale di salario destinata all’affitto si aggira attorno al 37%.